Di recente, come riportato da NoiTV, Greenpeace ha condotto un’analisi sui campioni d’acqua potabile di Lucca e Capannori, rilevando la presenza di sostanze inquinanti, inclusi i PFAS.
Questi composti, noti per essere difficili da degradare, possono accumularsi negli organismi e nell’ambiente, con potenziali rischi per la salute umana. Ne abbiamo parlato anche in un nostro recente articolo dedicato ai PFAS.
Nella lucchesia, sebbene i livelli rilevati siano entro i limiti consentiti dalle normative europee, la scoperta ha suscitato preoccupazione tra i residenti e gli enti locali.
I PFAS, noti anche come “sostanze chimiche per sempre” per la loro persistenza nell’ambiente, vengono utilizzati in vari settori industriali e possono finire nelle risorse idriche tramite scarichi e contaminazione del suolo. A lungo termine, l’esposizione a queste sostanze è stata collegata a vari problemi di salute, tra cui disfunzioni del sistema immunitario e disturbi ormonali.
Greenpeace ha sottolineato la necessità di monitorare attentamente la qualità dell’acqua e di adottare misure di prevenzione per evitare un’ulteriore contaminazione delle risorse idriche. Questo incidente pone nuovamente l’attenzione sull’importanza di tutelare la salute pubblica, garantendo la qualità dell’acqua che consumiamo ogni giorno.
Una soluzione ai PFAS per le famiglie: i depuratori d’acqua
Se la contaminazione delle risorse idriche è una resposabilità principale delle amministrazioni e del comparto industriale, anche noi – come singoli cittadini – possiamo comunque agire.
Così per affrontare efficacemente il problema degli inquinanti, Mondo Acqua Italia offre una soluzione semplice e sostenibile: i depuratori d’acqua, con i filtri ON 46 PFAS. Rappresentano un’innovazione significativa, nella lotta contro l’inquinamento da PFAS.
